Un giorno d’estate, ho sentito un’esplosione di calore dentro di me. Fuori c’erano 39 gradi, ero a casa e ad un certo punto, verso sera mi è salita bruscamente la febbre a 39. Improvvisamente e chiaramente, un fuoco è divampato dentro di me. I farmaci per abbassare la febbre non mi facevano effetto. Paura? Non molta, più una strana lucidità. Sofferenza? Non propriamente, calore si, ma non dolore o disagio. Ero anche di buon umore, trovavo quasi divertente e insolito ciò che stava accadendo. Stavo andando fuori di testa? Mai stata cosí presente mentalmente.
Mi hanno spiegato che si trattava di una crisi di guarigione. Non mi stavo ammalando, stavo guarendo!
Da quel giorno, per diverse settimane estive, ho camminato piano. Solitamente cammino spedita, salgo e scendo le scale saltellando e schivo le persone per la strada con destrezza. Per settimane, forse un paio di mesi, ho camminato piano. In autobus e metropolitana, mi sedevo anche per poche fermate, mentre di solito mi dondolo alle maniglie e mi godo i movimenti del peso stando in piedi. Ho preso la scala mobile ringraziando che esistesse. Perchè ero stanca, molto stanca.
In seguito, ho avuto altri sintomi come l’orticaria, la dermatite atopica e la psoriasi (in quest’ultimo anno tutte e tre contemporaneamente su piccole aree delle estremità del corpo), ma la mia energia e il mio senso di libertà hanno ricominciato ad aumentare, mentre la mia mente e le mie emozioni hanno ricominciato a funzionare ed esprimersi come quando ero giovanissima.
La mia pelle è stata il foglio bianco su cui tutti i miei disagi si sono espressi come in un disegno o una mappa sulla mia superficie. Ho eliminato tutti i detergenti e i cosmetici, abituandomi ad usare solo tre prodotti specifici che non abbandonerò più e limitando i lavaggi e le pulizie che svolgevo in quantità eccessiva, consumando le difese della pelle e di tutte le superfici lavabili che capitavano sotto le mie mani!
Una rieducazione di quasi tutte le mie abitudini e una messa a punto di una mia filosofia del pulito e dell’idratazione naturali, la cui perfezione è racchiusa in una mia espressione ormai famosa: “né sporco, né pulito”. Come un gatto: solo lavaggi naturali e delicati.
In questi ultimi dieci anni, in cui sono andata a guarire consapevolmente alcune tematiche profondissime che caratterizzano la mia storia personale, ho conosciuto in prima persona e in maniera diretta il processo di guarigione.
Perché le persone non guariscono?
All’inizio del mio lavoro come danzaterapeuta e bodyworker, pensavo che tutti volessero essere guariti, ma di fronte all’evidenza di alcuni comportamenti di allievi e persone che si apprestano a ricevere le mie sedute in un contesto come quello milanese sono giunta alla conclusione che la guarigione è molto poco “attraente”.
Gli impedimenti alla guarigione includono la rinuncia a vivere nel passato, smettere di essere vittima e la paura del cambiamento.
Dirigere pensiero ed energia nel passato devia la forza vitale delle cellule e degli organi che hanno bisogno di questa energia per funzionare e guarire.
La guarigione richiede di vivere nel presente, recuperando l’energia da traumi e ferite del passato.
L’unico motivo per nutrire e mantenere vivo il passato è dovuto all’amarezza di ciò che è successo.
Rifiutarsi di perdonare un evento o una persona del passato produce una sorta di fuga di energia dal corpo.
Il perdono guarisce questa fuga di energia. Il perdono non ha nulla a che fare con il non incolpare gli altri per le ferite che hanno causato.
Ha più a che fare con liberarci dalla percezione di essere una vittima.
Quando possiamo vedere un atto doloroso come parte del processo della vita, come un messaggio o una sfida piuttosto che un tradimento personale, l’energia vitale ritorna nei circuiti energetici del corpo fisico.
Le persone non guariscono perché non si sono liberate dall’illusione di essere vittima.
Troppo spesso le persone ottengono potere con le loro ferite perché hanno scoperto che suscita il sostegno degli altri. Le ferite diventano un mezzo per manipolare e controllare gli altri.
Generalmente, il recupero richiede cambiamenti nello stile di vita, nell’ambiente e nelle relazioni. Il cambiamento può essere spaventoso.
È facile rimanere in una battuta d’attesa, sostenendo che non sappiamo cosa fare, ma raramente è vero.
Quando siamo in una battuta d’attesa, è perché sappiamo esattamente cosa dobbiamo fare, ma siamo terrorizzati di agire di conseguenza.
Il cambiamento è allarmante, e l’attesa dà un senso di sicurezza, quando l’unico modo per acquisire questa sensazione di sicurezza è entrare nel vortice dei cambiamenti e uscire dall’altra parte, sentendosi di nuovo vivi.
La guarigione richiede azione.
Mangiare correttamente, fare esercizio quotidiano, prendere il rimedio giusto, genera cambiamenti sani nel físico e nella mente.
Lasciare andare il passato, lasciare posti di lavoro stressanti o relazioni inadeguate, sono azioni che sostengono l’energia del corpo.
Ciò che sostiene l’uno sostiene l’altro, perché l’energia e il corpo sono inestricabilmente legati.
Anche il processo di morte, che tutti abbiamo di fronte, può diventare un atto estremo di guarigione di vecchie ferite che vengono rilasciate risolvendo questioni in sospeso con i cari.
Nella capacità di guarire consapevolmente, si fa esperienza di una morte e rinascita in cui si aprono nuove prospettive e possibilità nella vita.
Come ho fatto a guarire?
Attraverso le terapie sottili.
I medicinali spesso producono effetti collaterali che devono essere curati a loro volta.
Il progresso tecnologico ha creato nuove malattie e il sistema sanitario si è allontanato sempre di più dalle persone; per questo motivo è cresciuto l’interesse verso la medicina naturale.
L’ignoranza e la negligenza verso se stessi sono la causa di molte malattie e di molti disturbi. Se siamo in grado di riconoscere i primi segnali o sintomi e siamo in grado di trarre sollievo usando rimedi naturali non tossici, possiamo amministrare la nostra salute e salvaguardarci da malattie più gravi.
Assumersi la responsabilità della propria salute, vuol dire anche seguire una dieta appropriata e trovare un buon equilibrio tra esercizio e riposo.
Omeopatia.
Può una goccia guarirti?
La scelta di iniziare un percorso di cura omeopatico non può essere basata solo sul principio ecologista di “non inquinamento” del corpo.
Quando si decide di iniziare una cura omeopatica unicista bisogna entrare nell’ottica che non si effettua una normale visita specialistica, che si concluderà con la semplice pescrizione di un rimedio sintomatico: l’Omeopatia Unicista, come tutte le medicine che si occupano dell’Uomo nella sua interezza, prevede un percorso in cui il paziente è soggetto partecipe e responsabile della propria guarigione, non oggetto passivo di un trattamento.
Il paziente che sceglie l’Omeopatia deve collaborare attivamente con il medico fornendo tutte le informazioni richieste di tipo fisico, emotivo, immaginativo, onirico ed esistenziale.
La diagnosi omeopatica si avvale infatti di una indagine psicosomatica molto approfondita finalizzata all’individuazione del medicamento specifico in ogni paziente a seconda del suo carattere e della sua costituzione, andando perciò oltre la semplice diagnosi di sindrome.
Come pazienti, non ci preoccupiamo del risultato momentaneo, ma ci proponiamo di risolvere il problema in profondità ed in maniera duratura, in una visione strategica e lungimirante.
Qui entrano in gioco leadership e collaborazione, due concetti in cui credo molto, a tal punto che quando vengono a mancare nella mia vita, anche la mia salute, oltre che il mio umore, ne risentono.
L’essere umano non è costruito a compartimenti stagni.
Come abbiamo visto, l’Omeopatia è utile in tutte le situazioni, da sola o in affiancamento ad altre terapie farmacologiche o chirurgiche, ma il campo della prevenzione è quello in cui offre, quando personalizzata, il massimo dei risultati aiutando l’individuo a restare in contatto con il suo centro energetico profondo di regolazione, dove insorgono tutti i conflitti all’origine delle malattie.
L’individuazione del Rimedio personale è molto complessa e può richiedere numerosi incontri. L’obiettivo ambizioso di trovare “l’alleato” naturale per ogni malato ha infatti come campo di ricerca all’incirca 4.000 Rimedi e ogni anno se ne aggiungono di nuovi.
Per me si è trattato di un lungo viaggio, ma l’ho trovato.
Il rimedio aiuta il soggetto a entrare più in profondità dentro sé stesso ed a vedere i propri aspetti più problematici in modo da diventarne cosciente.
Ciò si accompagna anche ad una serie di risvegli sintomatologici appartenenti alla storia clinica pregressa. Non si tratta del ritorno di malattie ma di una loro rivisitazione finalizzata ad un’effettiva risoluzione.
Questa fase richiede al paziente un particolare impegno e partecipazione al progetto terapeutico, soprattutto per non rispedire all’interno ciò che positivamente sta uscendo.
Aura-soma colour therapy
La potenza delle energie del colore, delle piante e dei cristalli è a nostra disposizione per proteggere, potenziare ed elevare il nostro essere.
Il sistema Aura‑Soma conduce alla comprensione di se stessi. Simile a terapie di benessere come l’Agopuntura, il Reiki e la Riflessologia, anche Aura‑Soma apporta agio, equilibrio e calma al sistema energetico (chakras), così come rinforza e protegge l’aura per sviluppare il proprio potere ed elevare la consapevolezza. Grazie all’uso di processi alchemici originali e principi omeopatici le essenze e gli oli Aura-Soma aumentano la vitalità. Sono i colori verso i quali siamo attratti che ci mostrano chi siamo e ci rivelano anche il nostro potenziale di integrità e benessere.
Insieme a corsi di formazione sulla percezione e sul colore come vibrazione, le proprietà delle bottiglie Aura-Soma hanno guarito il mio stress sensoriale e il mio rapporto con l’ambiente, fatto di luce e vibrazioni.
Guarigione dei corpi sottili
Le sessioni di guarigione dei corpi sottili mi hanno aiutato a non agire solo a carico del mio corpo físico che si stava già sforzando abastanza nel manifestare disagi che provenivano anche da altri livelli del mio essere. Questo lavoro mi ha alleggerito, liberato, laddove con la mia comprensione non arrivavo e mi ha trasmesso il coraggio di lasciar andare vecchi pesi senza sapere quali fossero, senza per forza interpretarli e capirli attraverso la mente. Il puro desiderio di essere libera e piena di energia, senza “se” e senza “ma” è stato pienamente soddisfatto da questo tipo di approccio molto all’avanguardia.
Sono fortunata perchè il periodo della mia guarigione coincide con una relazione con un artista e terapista molto speciale. Ma è davvero una fortuna o una scelta che ho portato avanti anche quando sembrava scomoda o non conveniente?
Sono una privilegiata: avendo sempre danzato e coltivato uno spirito libero, ho potuto contare su forti basi personali che mi hanno dato coraggio e fiducia in me stessa. Ma è veramente una fortuna o piuttosto una scelta che mi è stata chiara sin da bambina e che ho portato avanti anche quando nessuno intorno a me ci credeva?
A volte mi sento una piccola stella, perchè amo il mio lavoro con le persone e ogni giorno, sia che si tratti di una lezione di movimento corporeo, di una sessione di respiro o di un massaggio, ho intuizioni e comprensioni che provengono in maniera evidente da questo mio percorso vissuto tanto intensamente con il 100% del coinvolgimento e noto il valore di questo passaggio di informazioni, un passaggio diretto da corpo a corpo.
Ma è solo un dono o è frutto del mio chiaro intento nello stare allineata con la vita e non altro che possa interferire?
In queste domande, tra gratitudine e responsabilità, risiede il percorso di crescita, un flusso che non ha mai fine e che possiamo condividere con passione, nella più totale gioia di essere chi siamo.
Maru Emanuela Martini
Professionista Olistica specilizzata in danzaterapia, respiro, metodo Pilates, massaggio olistico.
Milano – Lecco